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Lance le sorrise, con una finta educazione tradita dalla smorfia della bocca. "È tutto qui dentro." Si tamburellò il dito sulla testa prima di abbassarla e girarsi per dirigersi verso la cucina. Mentre si allontanava, Rhetta lo sentì borbottare sottovoce, ma non riuscì a capire nessuna delle parole.
“Sospetto che avremo un po' di starnuti e qualche colpo di tosse sulla nostra cena” disse Jordan mentre guardava Lance tornare verso le cucine.
Rhetta guardò accigliata il suo accompagnatore. "Cosa vuoi dire?"
Jordan aprì la bocca per spiegare, ma poi sembrò ripensarci. Invece, giocherellò con il tovagliolo che lei aveva appena ripiegato con cura per lui.
"Ah," sospirò Rhetta. "Ho dimenticato di dire a quell'idiota di prendere anche dei tovaglioli puliti."
"Rhetta," iniziò Jordan. "C'è qualcosa di cui voglio parlarti. Anzi, una cosa che voglio chiederti."
Rhetta sbirciò oltre la spalla di Jordan, guardando Lance mentre si asciugava il sudore dalla fronte, stringeva la mano al vecchio signor Kornacki e poi afferrava ancora una volta la brocca dell'acqua. Decise in quel momento di rinunciare all'acqua offerta con la cena. In effetti, aveva intenzione di prendere Jordan per un braccio e marciare con lui fuori da lì finché Sarah non fosse tornata e avesse riportato le norme igieniche in quel luogo.