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Chicago cambiava a vista d’occhio. Qui nel 1928


E qui come appare solo due anni dopo, nel 1930!

Per fortuna la nuova musica cominciò a girare: inizialmente ospitata nei numerosissimi Club Afro di cui Chicago era piena e disdegnata dal pubblico bianco, in seguito alla sua commercializzazione da parte delle grandi case discografiche divenne la moda del momento e…grande affare per pochi. Diciamo che lo Chicago Blues più che fenomeno di massa fu soprattutto una miniera d’oro per le etichette, che fiorirono e ingrassarono grazie all’ ispirazione di musicisti poverissimi e sconosciuti, che venivano risarciti con pochi spiccioli per l' acquisto in blocco delle loro incisioni. Queste divenivano proprietà esclusiva e patrimonio multimiliardario dei produttori. Anche se moltissimi furono gli interpreti di colore dello Chicago Blues, tuttavia NESSUNO di loro si arricchì mai e anzi quasi tutti morirono nella più squallida miseria. Un fenomeno generalizzato per tutta la musica Afro-Americana che però a Chicago assunse tinte vergognose, viste le cifre astronomiche che incassarono i primi dischi venduti.

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