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La piantagione Dockery, una fattoria molto ben attrezzata, come appariva agli inizi del 1900

Comunque siano andate le cose, quando inizia la chiara frequentazione tra i due Charlie ha ormai 10 anni e il Delta Blues, di cui si è detto sia stato ”il Padre” era già ampiamente diffuso su tutto il Mississippi e conosciuto come musica oscura, maligna e che portava alla perdizione dell’anima. Abbiamo già parlato dei rapporti tra il Blues e la Magia nera. I legami tra il Voodoo e gli ex schiavi, che proprio sulle rive del Mississippi hanno subìto le peggiori sevizie, sono fortissimi e volutamente celebrati attraverso questa strana musica che libera l’anima. Sporca e fangosa come il fiume sulle cui sponde nasce, la musica Blues primigenio utilizzava dei rozzi ausili ”correttivi” affinché le note NON fossero limpide e pure, in quanto l’ anima ferita non può alzarsi PULITA verso il cielo. Operando quindi un trasfert tra strumento musicale e Bluesman la musica veniva ”sporcata” ad arte bendando le mani del musicista o utilizzando un coltello a lama piatta che, tirando le corde, originava una melodia poi divenuta famosa grazie ai musicisti Hawaiani, ma che sul Mississippi aveva una valenza del tutto simbolica e magica. Il famoso coltello di cui parliamo, infatti, dopo essere stato utilizzato per riti magici come l’ uccisione della gallina nera e la celebrazione del demoniaco spirito Papa Legba, ”impregnato” del sangue della vittima sacrificale veniva poi passato sulle corde della chitarra affinché l’energia vitale si trasferisse al musicista. Divenuto quindi sciamano, il Bluesman partiva col suo canto ossessivo e improvvisato, seguito a ruota da altri musicisti che ne accompagnavano il ritmo con la mani, la chitarra o il suono della voce. Questo esperimento empatico poteva durare delle ore e costituiva per i neri che lo eseguivano ulteriore causa di alienazione e di abbandono da parte dell’ intera comunità, per la quale questi rituali erano espressione di possessione diabolica. E’ chiaro quindi come agli inizi del 1900 il Blues fosse considerato una musica maledetta, che solo adepti o iniziati potessero conoscerla. Lasciato solo con se stesso, ostracizzato, visto come schiavo di Satana il Bluesman entrava gradualmente nella convinzione di essere un dannato e volutamente si perdeva nell’ alcool, nel sesso sfrenato, nella violenza e nel sangue, cosa del resto molto facile per un Afro-Americano dell’epoca. Entrava insomma in un circolo vizioso da cui era impossibile uscire e che si concludeva quasi inevitabilmente con la morte prematura per sifilide, cirrosi epatica o duelli all' ultimo sangue. Molti di questi poveracci semplicemente ”sparivano”, probabilmente fatti fuori da loro connazionali animati da fervore religioso (la nascente Chiesa Afro-Americana ne fece di assassinii!) o da amanti gelosi oppure dalla stessa Polizia del luogo. Tuttavia le prime ”sette” che praticavano il Blues primigenio erano fortemente motivate a portare la loro musica fuori dai confini del Mississippi, e possibilmente fuori dall’ America: lo scopo era di emancipare e riabilitare la black people, rivendicando quei concetti di uguaglianza e di umanità da sempre negati. Lottando contro l’ ostracismo della loro stessa gente, i Bluesmen si impegnarono costantemente nella trasmissione orale di una cultura che poteva valersi solo dell’insegnamento diretto, del condizionamento personale e della possibilità per il discepolo di entrare in una comunità magica e oscura, in quanto dichiaratamente in lotta col sistema. Quando si parla del diavolo non si sbaglia di tanto. La differenza sta nella sua interpretazione: il vero demonio era la condizione di "non vita” nella quale era relegato l’Afro-Americano, che si sentiva ormai uno zombie. Liberarsi equivaleva ad attingere a quelle energie ataviche rimaste nella terra di origine e che ogni uomo porta dentro di sé. Quelle forze oscure che dalla palude fangosa del Mississippi potessero elevare l’uomo fino alla società vera, quella in cui tutti sono uguali e fratelli fra loro. L’abbinamento tra le figure di Papa Legba e Lucifero ne nasce automatica, ma solo perché entrambi lottano contro un’ Autorità Superiore che li costringe ad una condizione di schiavitù. Il Blues quindi non fu solo una ”musica dei neri d' America” ma una vera e propria rivoluzione culturale che segnò l 'inizio del cammino, sofferto e avvelenato, verso l’integrazione razziale, con le sue vittime e i suoi martiri. Ciò che avvenne a Charlie Patton e poi a Robert Johnson fu appunto questo. Essi furono ”iniziati” da mentori oscuri affinché imprimessero sulla propria pelle il marchio della lotta del nero contro la sopraffazione della società bianca, e lo facessero utilizzando l’arma terribile di una MUSICA che ogni uomo, di qualsiasi razza, porta nel proprio sangue. Una musica che è lo scorrere del tempo attraverso il battito del cuore, di cui emula il ritmo. In un’ intervista nella quale gli chiedevano di spiegare al pubblico quella strana musica del Mississippi, SON HOUSE rispose: ”Metti la mano sul tuo petto e ascolta il battito del tuo cuore. Beh, QUELLO è il Blues!” Ecco la spiegazione, ecco la semplice chiave d’accesso. Fu quindi facile per Henry Soan, e per tutte le altre figure oscure di cui la tradizione Blues è piena, penetrare con la forza di un uragano nella mente del giovane Charlie Patton e ”dannarlo” per sempre.

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