Читать книгу Samos. Rotta Per La Libertà онлайн

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Il porto di Tiro presentava agli occhi dei visitatori un trambusto commerciale paragonabile ad altre grandi città del mondo. Numerose navi entravano e uscivano costantemente dal porto. Attaccate le une alle altre, a causa della mancanza di spazio sui moli. La barca di Zamar attraccò a fianco di un'altra imbarcazione di dimensioni simili. I capitani si salutarono. La lingua che usavano era strana. Almice avrebbe poi scoperto che parlavano in fenicio. Per raggiungere il molo del porto, i ragazzini dovettero passare in catene, tra gli sguardi indifferenti dell'equipaggio delle altre navi, da una imbarcazione all'altra fino a quando non misero piede sulla terraferma.

Nerisa e Almice tentarono ancora una volta di convincere il pirata a rinunciare all’intenzione di venderli; la risposta fu un colpo alle costole del ragazzo, diligentemente propinato da uno dei marinai. Janira si aggrappò forte al braccio della sorella.

Il piccolo gruppo, guidato da Zamar e scortato da quattro marinai, iniziò ad avanzare attraverso la darsena congestionata della città. L'odore del porto era intenso, le bancarelle con le sarde arrostite diffondevano l'aroma caratteristico e penetrante di quel piatto caratteristico. Le bancarelle situate lungo le strade vendevano anche birra, vino e vari cibi molto stagionati che impregnavano i sensi dei passanti con forti aromi. Le viscere dei tre bambini brontolavano per la fame alla vista di quei cibi, avevano trascorso più di una settimana a nutrirsi esclusivamente di acqua con farina e dei resti di cibo che alcuni marinai gli avevano dato qualche volta.

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