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Nel 2006 il XXX Convegno su Libidine dei potenti e angoscia dei vinti. Drammaturgia della crisi alla fine del Rinascimento, ebbe la gradita partecipazione di Sirera, che tenne una penetrante analisi «Sin esperanza y vencidos: sobre algunos personajes y algunas tragedias españolas del Quinientos» mentre Felipe Pedraza Jiménez trattava «Sexo, poder y justicia en el primer Lope: El Marqués de Mantua». La bibliografia fu redatta da Almudena García González e Rosa Sanmartín.

Nel 2007 venne esplorato un ambito dello spettacolo medioevale assente da secoli dalla vita teatrale, tema del Convegno Umor nero. Astuzia e sarcasmo nei testi comici popolareschi dell’Europa tardomedioevale. L’amico José Luis Canet descrisse con sottile arguzia «Astucia y sarcasmo en los inicios del teatro español». María Bayarri Rossellò raccolse la «Bibliografía sobre los orígenes del teatro medieval español hasta el teatro prelopista». Ma furono i ben quattro spettacoli allestiti in due teatri romani ad attrarre l’interesse dei partecipanti e del pubblico. In particolare l’originale e sorprendente montaggio di venticinque brani di autori spagnoli del XV secolo che creavano un vario panorama comico in chiave goliardica con vivaci spunti satirici. Il testo, intitolato Per Sant Lluc, che si riferiva alla festa cinquecentesca per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Valencia, era stato felicemente assemblato da Sirera per lo spettacolo diretto da Pep Sanchis, che venne ulteriormente ravvivato da un incontro con il regista e gli attori coordinato dalla competente e appassionata Irene Romera Pintor che fu presente anche nel 2008, come relatrice al nostro XXXII Convegno Fortuna Europea della Commedia dell’Arte, quando descrisse «La impronta española en la nueva vía gozziana: Cimene Pardo, de la ‘Commedia dell’Arte’ al drama», mentre Giulio Ferroni animava un dibattito su «Tra realtà e finzione: il teatro nel teatro».

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