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“I miei soldi! I miei documenti! È sparito tutto!”
Se non fosse capitato a me, forse sarei stato contento che quella noiosa gita venisse un po’ movimentata. Intorno a me tutti a cercare, a chiedere, a fare congetture; ed io, che fino allora mi ero sforzato di mantenere il più possibile le distanze da quel gruppo di persone che mi stavano antipatiche, fui costretto a svelare a tutti cosa conteneva il mio marsupio, dove l’avevo portato e quando l’avevo aperto l’ultima volta.
Alla fine andai con Debora alla più vicina stazione dei carabinieri per sporgere denuncia. Ci accompagnò un ragazzo del gruppo, particolarmente premuroso, secondo Debora, o invadente, secondo me.
La giornata per me procedeva di male in peggio: prima il brutto tempo e i bigotti della parrocchia, poi il prete, il matto, il furto e adesso anche i carabinieri.
Beh, avrete capito che neanche le forze dell’ordine mi stanno gran che simpatiche: meglio i carabinieri che la polizia, almeno ci sono tante barzellette su di loro che ci tengono di buon umore. Non che quello che incontrai quel giorno fosse peggio degli altri: devo dire anzi cortese e rispettoso, povero diavolo. Ma ebbe una reazione per me sconcertante quando, dopo che ebbi raccontato e fatto verbalizzare tutto, aggiunsi che avevo dei sospetti su chi poteva avermi derubato e riferii che secondo me era stato un tipo strano con in testa un cappello rosso e verde.