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Ah, Dio, Gabe era eccitato. Mika guardò attraverso gli occhi socchiusi mentre l’uomo si toccava il pene nel sonno. Lievi rumori provenivano dalle sue labbra mentre la sua mano si agitava sempre più insistentemente, muovendosi e strofinando fino a quando l’odore del pre-orgasmo raggiunse il naso sensibile di Mika. Dovette resistere al desiderio di trasformarsi e di andare dal suo compagno. Era ancora troppo presto e aveva veramente bisogno che il liquido della flebo entrasse nel suo corpo. Le traversie che aveva passato lo avevano quasi messo fuori combattimento. Diede un colpetto con il muso a Gabe, cercando di svegliare la figura che dormiva prima di perdere la sua forza di volontà e di fare qualcosa di stupido, tipo mutare e liberare il pene teso di Gabe dai suoi jeans, prendendolo in profondità nella sua gola… Colpì con più forza Gabe, poi lasciò che i suoi occhi si chiudessero.
Una volta che Gabe riuscì ad alzarsi e a uscire dalla stanza, Mika si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo che fu, però, di breve durata quando sentì Gabe gemere e si immaginò il suono della pelle che si muoveva mentre il suo compagno si accarezzava fino all’orgasmo. La visione del suo compagno, i suoi capelli castani con le ciocche bagnate, i suoi occhi verdi chiusi mentre si massaggiava e i suoi forti muscoli si irrigidivano sotto la sua pelle bronzea quando arrivava l’orgasmo—beh, maledizione.