Читать книгу Il Dono Del Reietto онлайн

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«Ah, sì! Per me è stato facile curarla» continuò la fattucchiera. «Strana ferita quella: in alcuni punti sembrava indurita come dall'incantesimo di pelle di pietra e, nonostante fosse lercia di fango, era incredibilmente quasi priva di infezioni. Se non fosse che tu sei solo un giovane goblin, avrei quasi pensato che fosse stata trattata con il Veleno di Corrupto. So bene, però, che il suo utilizzo è consentito solo alla classe dominante del branco e, quindi, ho subito scartato quest'ipotesi assur...» Si interruppe perché scorse nello sguardo di Djeek che l'ipotesi, così assurda, non era.

«Ho rubato il Dono dal Santuario per salvarmi la vita» confessò il goblin ritenendo che una tale colpa fosse universale e imperdonabile in ogni angolo di Xantis. Poi, nel tentativo di pulirsi la coscienza, continuò: «L'ho danneggiato... Ho danneggiato il Monumento per coprirmi la fuga. Merito di essere punito.»

L'altra sbottò a ridere e, con voce di cornacchia, constatò intenerita: «A quanto pare, non sei solo un reietto del tuo Dio, tuo malgrado sei anche un suo flagello, stolto imbranato! Ad ogni modo, ora torna tutto: ecco perché uno sciamano ha invocato una maledizione così potente contro un insignificante cucciolo. Ecco perché eri inseguito con tanto fervore...» Poi, con un lampo di dolore, aggiunse lentamente: «Ecco perché il mio esperimento non ha funzionato: ero sicura che miscelando il sangue di una creatura innocente come il neonato, con il sangue di una creatura guarita da una maledizione di Corrupto, avrei ottenuto una formula infallibile, ma il tuo sangue era stato contaminato dal siero del Grande Verme e quest'ultimo ha avuto il sopravvento. Che tu sia dannato! Quando ti ho trovato, ho ringraziato Limpa: finalmente avevo l'ingrediente mancante, ma quella stupida ferita e ciò che hai usato per curarla hanno rovinato tutto! Dove lo trovo più, un goblin affetto da una maledizione di senilità?»

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