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“Cioè?”, si intromise Dario, incuriosito.
“Il contratto che io propongo è personalizzato, ritagliato su misura per ciascun cliente: se ha tempo, e se le interessa, possiamo sederci e approfondire la cosa con più tranquillità.”
Dario acconsentì, e i due si accomodarono alla scrivania del signor Abdul. La conversazione che seguì tra loro sembrò a Dario una via di mezzo tra una intervista di marketing, un colloquio di lavoro ed una confessione. Gli venne chiesto non solo cosa faceva nella vita, ma anche le sue abitudini, i passatempi e ciò che preferiva fare. Dario fu più volte tentato di mandarlo al diavolo, dicendogli che si facesse gli affari suoi, o di raccontargli una cosa per un'altra; ma lo trattennero il pensiero della Diablo a mille euro e la sensazione di trovarsi di fronte ad una persona molto preparata in psicologia. Ogni volta che non voleva rispondergli o voleva dirgli una bugia, infatti, il suo interlocutore sembrava leggergli nel pensiero e, guardando la Diablo, buttava lì quasi con noncuranza un “Bella macchina la Diablo, vero?”, che lo faceva desistere dai suoi propositi.