Читать книгу Samos. Rotta Per La Libertà онлайн

72 страница из 114

«Lasciala, figlio di puttana!» Almice si avventò su uno degli uomini che gli sbarrava il passo conficcandogli la piccola lama nella spalla. La vittima gli sferrò una ginocchiata allo stomaco, lasciandolo steso a terra senza aria.

«Lasciami, cagna!» Il marinaio che stava violentando Telma si mise a sedere pieno di dolore, con un occhio lacerato e fuori dall’orbita. Afferrò la ragazza per il collo con tutte le sue forze e le sbatté la testa più volte contro la base dell'albero maestro con insolita violenza mentre urlava. Fu l'ultima cosa che fece.

«Che cazzo state facendo, idioti!» Zamar aveva appena infilzato il marinaio da dietro con la sua spada. «Vi avevo detto di stare lontano da loro. Stupidi!» Un altro marinaio lo affrontò con una spessa barra di legno.

«Chi ti credi di essere per darci ordini?» Era un essere enorme, che restava piegato per evitare con la testa il tetto della stiva, Almice, ancora a terra, osservava la scena senza osare alzarsi, non aveva mai visto un uomo così grande. Si avventò sbuffando su Zamar, che fece un rapido movimento con la mano sinistra e un paio di coltelli rimasero si conficcarono nel torace di quella torre, che crollò come una massa inerte vicino alle pietre che fungevano da contrappeso della nave. Il terzo uomo, quello che aveva ferito Almice, lasciò cadere il bastone che brandiva, implorando clemenza. La lama della spada di Zamar fu infilzata nella carne umana una seconda volta quella notte.

Правообладателям