Читать книгу Ndura. Figlio Della Giungla онлайн
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Dopo una breve ricerca trovai un albero che mi sembrava appropriato e mi arrampicai con entrambi gli zaini sulle spalle. Mi sembrava che pesassero uno sproposito e che il ginocchio supplicasse riposo. Quando mi trovai abbastanza in alto da sentirmi al sicuro, ma non da uccidermi o ferirmi seriamente se fossi caduto di notte, mi sistemai il meglio che potei tra due rami spessi che andavano insieme quasi paralleli e mi coprii un po' con una delle piccole coperte dell’aereo che avevo portato e l’altra la usai come cuscino. Nel cielo riuscii ad intravedere un numero incredibile di grandi pipistrelli marrone scuro che svolazzavano in quel modo caratteristico che hanno di volteggiare apparentemente irregolare e muovendosi d'impulso5. Non sapevo come contarli ma dovevano essercene migliaia; si fermavano soprattutto nelle palme, mangiando i loro frutti, pensavo, o cacciando gli insetti che mangiavano i frutti.
Dormii probabilmente due ore a piccoli intervalli di quindici o venti minuti. I rumori mi tormentavano da tutte le direzioni, non facevo altro che sentire passi, voci, urla, grida, strilli acuti, ronzii, sussurri, un mormorio costante che saliva e scendeva incessantemente. Mi sembrò persino di sentire il pianto morente di un bambino diverse volte e gli elefanti barrire. Non sapevo se poteva essere quello che sembrava o se semplicemente lo sembrava. Occasionalmente si sentiva qualche ruggito piuttosto inquietante, che mi faceva immaginare qualche bestia selvaggia che mi divorava mentre dormivo.