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Impossibilitato a intervenire al Festival di Elche, mi sostituì il regista Salvo Bitonti, che aveva allestito, per il nostro convegno, la Sacra Rappresentazione Storia di S. Onofrio, e che introdusse la proiezione.

Qui ho il dovere di ricordare l’assidua presenza ai nostri convegni romani di Irene Romera Pintor —ormai italianista affermata a Valencia— partecipava a sue spese e ci regalava una documentazione fotografica degli avvenimenti.

Il 1993 fu, soprattutto per me, un anno di gradevoli novità: dopo che al XVII Convegno su Origini della Commedia nell’Europa del Cinquecento avevano parlato Manuel F. Nieto su «La comicidad del teatro español del siglo XVI según Agustín de Rojas» e Manuel Diago di «Una adaptación española de Il Negromante de Ariosto: la comedia llamada Carmelia de Joan Timoneda», due studiosi spagnoli parteciparono al convegno internazionale su Il teatro e la Bibbia che avevo organizzato, per incarico dell’Associazione BIBLIA, a Trieste: Luis Alonso Schökel, docente di sacra scrittura al Biblico di Roma che offrì una suggestiva interpretazione su «Davide e la donna di Tekòa» e il collega valenciano Alonso Asenjo, che presentò «Assalonne ovvero Los cabellos de Absalon di Calderón de la Barca». Un buon esito, ma la novità importante per me fu l’invito inatteso che ricevetti dall’Università de la Laguna a Tenerife, nelle isole Canarie, grazie ad una segnalazione fatta da un assessore che anni prima aveva assistito a un mio corso a Valencia. Le lezioni sul teatro medioevale e le proiezioni vennero accolte con grande interesse e fui sorpreso dalle manifestazioni di simpatia dei colleghi e di quei giovani studenti di diverse culture.

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