Читать книгу Russian Spy. Operazione Bruxelles онлайн

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«Che sia chiaro per tutti… ci restano solo poche settimane per il torneo di hockey interforze e… da quello che vedo… non siamo ancora pronti. Se i miei metodi di allenamento non vi vanno bene… allora lamentatevi con il Generale Govorov. Ma sapete già come andrà a finire… quindi niente storie e riprendete a pattinare alla svelta. Tu… Nikita… un rapporto da me al termine dell’allenamento».

«Sì… signor Maggiore» – mentre Nikita mettendosi sugli attenti faceva il saluto militare.

Anche con la maschera si poteva notare il suo sorriso e la leggera ironia con cui aveva pronunciato quella frase. Sapeva che poteva contare sulla grande amicizia che lo legava ad Aleksej e non lo preoccupava più di tanto doversi presentare un rapporto dal suo superiore. Nikita spesso aveva abusato di questa sua posizione privilegiata. Arrivava quasi sempre in ritardo agli aggiudicati ed era il primo a lamentarsi ea sotto la doccia.

Aleksej l'aveva preso a ben voler fin dal suo arrivo in Accademia e si era preso cura di lui. Era il più piccolo del gruppo ma aveva un carattere eccezionale, sempre di buon umore e con la battuta pronta in ogni circostanza. Tra l'altro era anche un ottimo portiere e Aleksej lo spronava sempre a migliorarsi. Credeva in lui. Raccontava a tutti che se si fosse impegnato sul serio aveva la stoffa per diventare il migliore portiere che l'Accademia avesse mai avuto negli ultimi dieci anni.

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