Читать книгу Samos. Rotta Per La Libertà онлайн
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«Sei stato fortunato» Magone provò a tirarlo su di morale. «Non credo tu abbia qualcosa di rotto, sembra che qualche pezzo di legno abbia fatto una bistecca con la tua coscia.»
«Da forza! Andiamo!» li interruppe Utibaal. La faccia del mercante, grassa e sudata, sembrava sul punto di esplodere. «I romani ritornano!» esclamò mentre indicava con il braccio teso verso il porto.
Magone si alzò a sedere e aguzzò gli occhi in quella direzione. Era ancora notte, ma la luna illuminava un cielo abbastanza sereno da indovinare la sagoma della trireme romana, che si delineava lugubre sul mare nero. I muscoli di Magone si irrigidirono e una fitta di angoscia attraversò il suo corpo mentre riconosceva le vele di coloro che avevano già ucciso sua moglie e i suoi figli a Siracusa. I loro persecutori non volevano affondarli, volevano salire a bordo.
«Dai, Ascipo.» Aiutò il suo amico ad alzarsi. «Alzati, dobbiamo saltare.»
I tre uomini retrocessero fino al bordo di dritta e Magone guardò indietro per un momento per confermare i suoi oscuri presentimenti. La trireme romana manovrava per abbordare la nave sfortunata e catturare i suoi occupanti come schiavi. Afferrò il braccio di Ascipo e guardò le acque nere implorando il suo dio, Eshmun, di tenerli al sicuro nel suo regno.