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Si addentrò in un canneto, fiutò l'aria e percepì l'odore di ciò che cercava. Caricò la cerbottana e si sdraiò a terra. Procedette con il corpo immerso nell’acquitrino in modo da lasciare fuori solo la testa, si avvicinò alla preda e, quando questa fu a tiro, soffiò: il piccolo ago andò segno. La grossa nutria si dimenò per qualche istante per poi galleggiare morta nell'acqua salmastra.

Il Dono di Corrupto era un veleno potentissimo: ne bastava una goccia per uccidere qualsiasi essere vivente. Le prede marcivano rapidamente, ma in maniera diversa, senza decomporsi. La loro carne risultava tossica e quindi, non commestibile per chiunque non fosse un goblin. Il Dono, infatti, era innocuo per loro ed essi lo usavano anche per curare le infezioni e le malattie: il veleno uccideva all'istante anche i vermi o qualsiasi altro essere microscopico procurasse il malanno.

I goblin erano stati rigettati da tutti i territori di Xantis, ma lì, nella Grande Palude, erano forti e numerosi proprio in virtù del Dono. Lo attingevano dalla Fonte di Corrupto e, grazie a esso, erano più pericolosi, oltre che immuni alle malattie.

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