Читать книгу Il Dono Del Reietto онлайн

10 страница из 94

Non attese a lungo: prima udì da lontano una nenia nell'antica lingua dei Dharta, che doveva essere una preghiera al dio Energon, elevata dal sacerdote e, subito dopo, sentì più vicino a sé la voce del mago. L'elfo si era reso invisibile, ma doveva pronunciare i comandi runici per lanciare l'incantesimo. Riatu espulse istantaneamente tutta l'energia accumulata e una moltitudine di piccoli shuriken di pietra schizzarono fuori dall'acquitrino per dirigersi a velocità ipersonica verso la fonte della voce che ancora stava proferendo la prima runa.

Proprio in quel momento, però, vide tutto ciò che lo circondava rallentare: i suoni circostanti divennero lunghissimi e gravi e i suoi proiettili… i suoi proiettili volavano lenti come farfalle! Ebbe persino il tempo di riflettere sulle cause della sua rovina, pensò alla nenia e ricordò di come Energon operasse, attraverso i suoi adepti più ferventi, il miracolo di manipolare lo scorrere del tempo. Vide il mago runico tornare visibile e scartare a destra per allontanarsi dalla traiettoria dei proiettili, con un balzo a velocità naturale. Senza poter fare nulla, lo sentì finire di pronunciare l'incantesimo. UXXA GRETTA MACKA furono le ultime parole che Riatu sentì: una potente scarica di magicka, simile a un fulmine, lo colpì con una distruttività amplificata dal fatto che fosse immerso nell'acqua fin sotto le ginocchia. Fu sbalzato di diversi piedi e il bastone volò via da qualche parte nella palude. Folgorato, esalò l'ultimo respiro prima ancora di ripiombare in acqua sulla schiena.

Правообладателям