Читать книгу Russian Spy. Operazione Bruxelles онлайн
29 страница из 75
«Puntualissimo Kostja. Il Direttore vi sta aspettando. Entrate pure», replicò Silvya decisa, senza aggiungere altro. Aleksej diresse lo sguardo nell’angolo in alto del soffitto dov’era posizionata una piccola telecamera.
Solamente adesso intuiva perché la ragazza era rimasta seduta per tutto il tempo e non si era alzata per andare loro incontro. Aveva la mano destra ancora poggiata sulle gambe, segno inequivocabile che impugnasse una pistola. Dal loro arrivo al piano terra erano stati seguiti passo passo dalle telecamere a circuito chiuso. In un’altra stanza, lì vicino, dovevano esserci degli altri agenti armati, pronti ad intervenire in caso di necessità, a protezione della sicurezza del loro capo.
Entrarono e si fermarono al centro della stanza. Il direttore Fyodor Ivanovic Petrov era in piedi, girato di spalle, mentre guardava fuori dalla finestra. Era un uomo già oltre la cinquantina, della vecchia scuola del KGB. Aveva superato indenne il periodo di transizione e adesso comandava l’importante Dipartimento S dei servizi segreti russi. Capelli rasati a zero, occhiali da vista tondi da intellettuale, di aspetto longilineo, quasi magro, indossava un doppio petto grigio dal taglio sartoriale impeccabile. Tutti lo rispettavano e fin dal primo sguardo sapeva incutere timore.