Читать книгу Russian Spy. Operazione Bruxelles онлайн

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«Buongiorno direttore», esordì Kostja dirigendosi lentamente verso la finestra, «le ho portato il Maggiore Marinetto… come richiesto. Nessun imprevisto da segnalare, anche se all’inizio il nostro ospite ha mostrato una qualche resistenza. Ma era facilmente prevedibile considerata la segretezza della sua convocazione».

Petrov girò lentamente il capo in direzione dei nuovi arrivati con una smorfia di approvazione. Sembrava che fosse rimasto in piedi a lungo, probabilmente preoccupato per la lunga attesa. Poi si voltò completamente e, dopo aver spostato la sua poltrona di pelle nera, appoggiò entrambe le mani sulla grande scrivania di mogano.

“Bravo Kostja, molto bene!!”, rispose con voce baritonale, “ma adesso ho bisogno di restare da solo con il Maggiore. Prenditi la giornata libera. La tua missione, per oggi, è finita”. Aggrottò le sopracciglia e strinse le palpebre per squadrare meglio Aleksej. Con l’intensità del suo sguardo cercò di mettere subito in soggezione Aleksej, quindi attese che l’agente Skubak fosse uscito dalla stanza e, quasi a scusarsi per l’intemperanza del suo sottoposto, si avvicinò per stringergli la mano. La stretta fu forte e calorosa e lo invitò a sedersi di fronte a lui.

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