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Dario fece il vago. “L’offerta sembrava buona, da come l’avevi descritta.”
“No, non ti fidare. Ti farà un contratto scritto a caratteri piccolissimi: leggilo tutto con attenzione. Purtroppo io l’ho fatto troppo tardi. Firmandolo, rinuncerai alla tua anima: c’è scritto proprio così! In un impeto d’ira l’ho strappato in mille pezzi, altrimenti te lo farei leggere, perché capisco che sia difficile da crederci. Ma devi credermi. E oggi, tornando a consegnargli la macchina, ho preteso che strappasse la sua copia del contratto. Sta qui a due passi, e sospetto che sia stato lui volontariamente a investirmi.”
“Adesso calmati. Sei già stato tanto scosso per la botta. Se ti agiti non migliori certo la situazione. Ti accompagno alla fermata dell’autobus, non è molto lontana da qui.”
“Forse sarebbe meglio se mi portassi all'ospedale, a un pronto soccorso, a farmi visitare”, ribatte Giorgio un po’ confuso.
“Suvvia, non esagerare. Non buttarti troppo giù: sei giovane, una tempra forte, cosa vuoi che ti sia successo? Vedrai che a casa, con un po’ di riposo, ti riprenderai subito.”