Читать книгу Russian Spy. Operazione Bruxelles онлайн

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Purtroppo, oligarchi e militari erano riusciti a conquistare il vertice del potere e solo qualche parvenu, che si era arricchito con oscuri traffici, aveva provato ad arrampicarsi li dove non doveva, ma era stato subito rimesso in riga. Tutti gli altri, soprattutto quelli che si ostinavano a combattere il sistema, erano stati costretti ad espatriare o languivano chissà dove, in qualche cella umida e buia, a ripensare alle loro scelte avventate.

Ma non confidò ad Irina quello che serbava veramente nell’animo. Era quasi certo che questo nuovo centro di potere si serviva dell’apparato dell’SVR anche per scopi illeciti e che, pur di raggiungere gli obiettivi prefissati, non si sarebbero fatti scrupolo ad uccidere altri cittadini russi. Se qualcuno avesse indagato o semplicemente protestato avrebbero opposto il segreto di Stato e sbandierato la scusa della sicurezza per la Patria.

Aleksej sospettava che dietro l’SVR si nascondesse un’elite di poche persone e aveva intenzione di scoprirne i nomi. Probabilmente ne faceva parte anche qualche generale, amico personale di suo nonno Andrej, a cui avrebbe chiesto aiuto per mettersi sotto la sua ala protettiva. Pensò che quello fosse l’unico modo per mettere al sicuro sé stesso e la propria famiglia dalle mire omicide di Petrov. Ma fino a quel momento non aveva fatto sensibili passi in avanti e quelle idee erano rimaste semplici congetture, fantasiose supposizioni. Tra l’altro, Irina si era dimostrata un’alleata poco collaborativa e ancora non era riuscito a mettersi in contatto con suo nonno.

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